Originariamente pubblicato in data
all'indirizzo
http://verduredistagione.splinder.com/post/16028660/But%C3%A9+via+la+smens
Visto
l'interesse per l'autoproduzione e lo scambio di sementi descrivo come
mio suocero Maggio (abbreviazione di Maggiorino, nome proprio
abbastanza utilizzato in Piemonte quando non si usavano ancora i
Christian, Patrick e compagnia) mette via (buté non vuol dire buttare,
ma mettere) i semi di pomodoro.
Artigianale, ma semplice.
Individua 2-3 frutti particolarmente belli e sani e li lascia arrivare a piena maturazione sulla pianta: il pomodoro deve essere tutto rosso, cioè non presentare quelle striature gialle che qui chiamiamo colpi di sole.
Li taglia a metà ed estrae i semi assieme al corpo gelatinoso che li contiene.
Passa il tutto sotto acqua corrente fino ad eliminare completamente la gelatina ed eventuali tracce del frutto: i semi sembrano pochi, ma equivalgono ad almeno 2-3 bustine.
Li dispone in uno scolapasta di plastica a maglia fine (all'inizio spesso usa un foglio di carta casa) e li fa seccare al sole per qualche giorno, avendo cura di ripararli dal fresco della notte (relativo, siamo ad Agosto).
Ogni giorno li sfrega con le dita per staccare i semi l'uno dall'altro ed eliminare le impurità residue.
Quando sono belli secchi, li ripone in un tessuto da bomboniera (traforato in modo che prendano aria) e appende il sacchettino in un locale a pianterreno dove non c'è riscaldamento.
Pronti per la semina primaverile.
Artigianale, ma semplice.
Individua 2-3 frutti particolarmente belli e sani e li lascia arrivare a piena maturazione sulla pianta: il pomodoro deve essere tutto rosso, cioè non presentare quelle striature gialle che qui chiamiamo colpi di sole.
Li taglia a metà ed estrae i semi assieme al corpo gelatinoso che li contiene.
Passa il tutto sotto acqua corrente fino ad eliminare completamente la gelatina ed eventuali tracce del frutto: i semi sembrano pochi, ma equivalgono ad almeno 2-3 bustine.
Li dispone in uno scolapasta di plastica a maglia fine (all'inizio spesso usa un foglio di carta casa) e li fa seccare al sole per qualche giorno, avendo cura di ripararli dal fresco della notte (relativo, siamo ad Agosto).
Ogni giorno li sfrega con le dita per staccare i semi l'uno dall'altro ed eliminare le impurità residue.
Quando sono belli secchi, li ripone in un tessuto da bomboniera (traforato in modo che prendano aria) e appende il sacchettino in un locale a pianterreno dove non c'è riscaldamento.
Pronti per la semina primaverile.
Commenti
#1
21 Febbraio 2008 - 09:16
sempre
fatto anche qui già da mia nonna... aggiungo che il pomodoro "da seme"
deve essere (così ho sempre sentito) della prima fioritura, quindi sul
"livello" più basso della pianta, e si lascia maturare molto a lungo.
pensa che noi usiamo una semente che aveva portato mia nonna dalla Francia oltre 60 anni fa!!
pensa che noi usiamo una semente che aveva portato mia nonna dalla Francia oltre 60 anni fa!!
blacksheep77 |
Indicazione preziosa quella sul livello più basso: non lo sapevo.
Spero di raccogliere altre dritte sul tema.
Il grande fascino della risorsa informazione è che più viene fatta circolare e più aumenta di valore.
Sarà mica per questo che i blog e compagnia cantando cominciano a dare fastidio? Mah.....
Spero di raccogliere altre dritte sul tema.
Il grande fascino della risorsa informazione è che più viene fatta circolare e più aumenta di valore.
Sarà mica per questo che i blog e compagnia cantando cominciano a dare fastidio? Mah.....
funtanin |
Sul tema, questi sono i siti che visito, just my two cents:
-www.kokopelli.it (antenna italiana del gruppo francese)
- http://www.biodiversita.info (vedi alla voce: banca dei semi)
-www.semirurali.net (associazione nuova, pagine in allestimento)
Siamo guariti? :)
-www.kokopelli.it (antenna italiana del gruppo francese)
- http://www.biodiversita.info (vedi alla voce: banca dei semi)
-www.semirurali.net (associazione nuova, pagine in allestimento)
Siamo guariti? :)
equipaje |
Mi
sono stampata il post (ah la parola su carta!) da utilizzare per la
prossima stagione. Io infatti pensavo si dovessero conservare i semi
nella loro gelatina e all'ombra.
Ottenevo buoni risultati, ma d'ora in poi seguirò la ricetta del signor Maggio che ringrazio. Silvana di Blog orto
Ottenevo buoni risultati, ma d'ora in poi seguirò la ricetta del signor Maggio che ringrazio. Silvana di Blog orto
utente anonimo |