Butè via la smens (n'urtulan da pajè)

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Originariamente pubblicato in data     
mercoledì, 20 febbraio 2008
all'indirizzo      
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Visto l'interesse per l'autoproduzione e lo scambio di sementi descrivo come mio suocero Maggio (abbreviazione di Maggiorino, nome proprio abbastanza utilizzato in Piemonte quando non si usavano ancora i Christian, Patrick e compagnia) mette via (buté non vuol dire buttare, ma mettere) i semi di pomodoro.

Artigianale, ma semplice.
Individua 2-3 frutti particolarmente belli e sani e li lascia arrivare a piena maturazione sulla pianta: il pomodoro deve essere tutto rosso, cioè non presentare quelle striature gialle che qui chiamiamo colpi di sole.
Li taglia a metà ed estrae i semi assieme al corpo gelatinoso che li contiene.
Passa il tutto sotto acqua corrente fino ad eliminare completamente la gelatina ed eventuali tracce del frutto: i semi sembrano pochi, ma equivalgono ad almeno 2-3 bustine.
Li dispone in uno scolapasta di plastica a maglia fine (all'inizio spesso usa un foglio di carta casa) e li fa seccare al sole per qualche giorno, avendo cura di ripararli dal fresco della notte (relativo, siamo ad Agosto).
Ogni giorno li sfrega con le dita per staccare i semi l'uno dall'altro ed eliminare le impurità residue.
Quando sono belli secchi, li ripone in un tessuto da bomboniera (traforato in modo che prendano aria) e appende il sacchettino in un locale a pianterreno dove non c'è riscaldamento.
Pronti per la semina primaverile.

postato da: funtanin alle ore 19:47 | link | commenti (4)
categorie: pomodori, sementi

Commenti
#1   21 Febbraio 2008 - 09:16
sempre fatto anche qui già da mia nonna... aggiungo che il pomodoro "da seme" deve essere (così ho sempre sentito) della prima fioritura, quindi sul "livello" più basso della pianta, e si lascia maturare molto a lungo.
pensa che noi usiamo una semente che aveva portato mia nonna dalla Francia oltre 60 anni fa!!


blacksheep77

#2   21 Febbraio 2008 - 10:03
Indicazione preziosa quella sul livello più basso: non lo sapevo.
Spero di raccogliere altre dritte sul tema.

Il grande fascino della risorsa informazione è che più viene fatta circolare e più aumenta di valore.
Sarà mica per questo che i blog e compagnia cantando cominciano a dare fastidio? Mah.....


funtanin

#3   21 Febbraio 2008 - 12:43
Sul tema, questi sono i siti che visito, just my two cents:

-www.kokopelli.it (antenna italiana del gruppo francese)

- http://www.biodiversita.info (vedi alla voce: banca dei semi)

-www.semirurali.net (associazione nuova, pagine in allestimento)

Siamo guariti? :)


equipaje

#4   03 Marzo 2008 - 12:52
Mi sono stampata il post (ah la parola su carta!) da utilizzare per la prossima stagione. Io infatti pensavo si dovessero conservare i semi nella loro gelatina e all'ombra.
Ottenevo buoni risultati, ma d'ora in poi seguirò la ricetta del signor Maggio che ringrazio. Silvana di Blog orto
utente anonimo

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