nuova gestione

Questo blog è nato nel 2009 con la funzione di archivio di informazioni "autarchiche" ritrovate in rete. Di tanto in tanto mi prendevo la briga di accendere il computer, aprire la cartella in cui di recente avevo salvato documenti e pagine web interessanti, selezionare e pubblicare tutto come un nuovo aggiornamento. Una operazione che richiede tempo e voglia.
Adesso, due anni e qualche mese dopo aver pubblicato l'ultimo aggiornamento, mi rendo conto che non ho più voglia di farlo. Quindi da questo momento in avanti Autarkyintheuk sarà meno archivio e più blog. Quanto già presente sul sito resterà ovviamente al suo posto, ma non ci saranno più aggiornamenti come alla vecchia maniera. La nuova forma di gestione del blog sarà decisamente più leggera.

Credo che farò così:
1) continuerò a rilanciare dal blog i documenti e le pagine più interessanti trovate di volta in volta, proprio come se si trattasse di un re-tweet;
2) continuerò a pubblicare di tanto in tanto qualche "in copertina" con opinioni mie o di altri;
3) riprenderò la rubrica "offline" proponendo le mie esperienze dirette in tema di autoproduzioni.

A presto!

in copertina > savory e desertificazione

Copio da Youtube:

“Desertificazione è un parolone che indica la terra che si trasforma in deserto”, così Allan Savory inizia il suo talk sommessamente potente. Ciò sta spaventosamente accadendo a circa due terzi delle praterie del mondo, accelerando il cambiamento climatico e instaurando il caos a livello sociale tra le tradizionali società pastorali. Savory ha dedicato la propria vita a fermare questo processo. Ora crede — e il suo lavoro finora lo dimostra — che un fattore sorprendente possa proteggere le praterie e anche risanare la terra degradata che una volta era deserto.


in copertina > stampanti 3d

Non sono certo un tecnoentusiasta. Semmai, un tecnodiffidente. Diffidente non tanto verso la tecnologia in se stessa, quanto verso il tecnoentusiasmo e le persone che lo esprimono, che spesso percepiscono le novità tecnologiche come qualcosa di simile a:
- nuovi giocattoli;
- nuovi status simbol;
- nuove presunte speranze per l'umanità, cioè nuovi alibi per non riformare i nostri esosi modelli di consumo.

Come "autarco-entusiasta", tuttavia, devo ammettere i positivi risvolti della diffusione delle stampanti tridimensionali, la cui invenzione certo non è più una novità, mentre lo è per la zona in cui vivo (tutt'altro che una tecnoavanguardia) la notizia che un amico ne ha acquistata una per il suo negozio di computer e roba simile. La curiosità mi ha spinto ad informarmi (potete farlo per esempio qui) e a fare qualche valutazione, in particolare riguardo a uno dei vari materiali con cui è possibile stampare in tre dimensioni. In breve, la buona notizia per l'autarchico è che da oggi si può auto-progettare (gratis) al computer un oggetto attraverso uno degli appositi programmi disponibili e poi scendere sotto casa a stamparlo in plastica per qualche euro: una dinamica simile a quella che attualmente si verifica con la stampa bidimensionale (inchiostro su foglio di carta). Si può anche riprodurre un oggetto già esistente creandone prima una versione digitale attraverso uno scanner 3d.

Ovviamente l'autarchico sa benissimo che, quando si renda necessaria la creazione di un oggetto, è sempre preferibile:
- utilizzare materiali (facilmente) autoproducibili o comunque (agevolmente) prelevabili in natura oppure riutilizzare quello che non serve più;
- eseguire il lavoro creativo attraverso tecniche artigianali e quanto più manuali possibile;
- adoperare il minor numero di attrezzi possibile e che siano semplici.

Tuttavia, non sempre si rendono percorribili simili soluzioni. In quei casi, dunque, la novità apportata dalla stampante tridimensionale è quella di trasferire il controllo del processo di produzione di oggetti in plastica dalla fabbrica di massa all'utente finale. Un indubbio progresso, mi pare. Da seguire, in questo senso, il progetto RepRap.

A parte le stampanti, segnalo queste altre cose:

- recensione de Il progetto locale di Magnaghi;

- articolo di Rob Hopkins su Transizione e politica;

- cinque iniziative comunitarie nel mondo.

 Buona estate a tutt*.





 

in copertina > pepe mujica

Una piccola premessa necessaria: credo nei principi dell'anarchismo e ritengo che il miglior sistema di organizzazione possibile sia quello anarchico, secondo l'esempio storicamente vissuto e descritto dagli antropologi soprattutto nelle popolazioni di cacciatori-raccoglitori che esistevano (pochissime ne rimangono) prima dell'ondata colonialista dei secoli scorsi, in Africa soprattutto.
Credo altresì che nelle società di massa si renda necessaria una divisione del lavoro che impone in qualche modo tra le conseguenze anche un certo grado minimo di gerarchizzazione.
Penso, infine, che tra gli spazi di manovra dell'anarchico in una società di massa gerarchizzata vi sia il dovere di tenere verso il potere un atteggiamento di permanente diffidenza e inoltre di rispettare sempre chi si oppone al potere stesso.

Detto questo, valga come giustificazione, propongo questa intervista filmata al presidente dell'Uruguay, Josè "Pepe" Mujica, cui credo non occora aggiungere altro, se non che è in spagnolo con sottotitoli in italiano.